Tossine e muffa in casa? Ecco le piante che purificano l’aria meglio di un filtro

Nelle nostre abitazioni, la presenza di tossine e muffa può rappresentare un rischio concreto per la salute. L’umidità e la scarsa ventilazione favoriscono la proliferazione di spore e la formazione di composti organici volatili (VOC), derivati da materiali sintetici, prodotti per la pulizia, solventi e fumo. Fortunatamente la natura ci offre soluzioni efficaci: alcune piante da interno sono in grado di purificare l’aria in modo sorprendentemente efficiente, assorbendo inquinanti e aiutando a prevenire lo sviluppo di muffe, spesso anche meglio di molti sistemi filtranti artificiali.

Come le Tossine e la Muffa Minacciano la Salute Domestica

I principali nemici per la qualità dell’aria in casa sono le sostanze volatili come formaldeide, ammoniaca, benzene, tricloroetilene, oltre alle spore di muffa. Questi agenti, inalati quotidianamente, possono provocare allergie respiratorie, irritazioni, emicranie e, nel caso delle muffe, infezioni nei soggetti immunodepressi. Le fonti più comuni delle sostanze tossiche includono mobili, pitture, prodotti per la pulizia e apparecchi a combustione domestica.
La muffa trova terreno fertile dove ristagna l’umidità: bagni poco ventilati, cucine prive di aspirazione o camere con condensa sui muri. È fondamentale evitare ristagni idrici e ventilare spesso, ma l’inserimento di piante apposite rappresenta un alleato naturale insostituibile.

Le Piante Più Efficaci per Purificare l’Aria e Combattere la Muffa

Esistono diverse specie botaniche in grado di assorbire sia tossine che umidità, migliorando l’aria interna e riducendo la crescita delle muffe. Le seguenti sono tra le più studiate ed efficaci:

  • Sansevieria (Sansevieria trifasciata): nota come “lingua di suocera”, questa pianta resiste a condizioni di scarsa luce e forte umidità. È capace di assorbire numerose tossine, inclusa la formaldeide, e favorisce la regolazione dell’umidità negli ambienti chiusi, riducendo così i rischi legati alla formazione di muffa. Produce ossigeno anche di notte, risultando ideale per camere da letto e bagni [Wikipedia].
  • Spatifillo (Spathiphyllum): si distingue per la capacità di eliminare spore, VOC e composti tossici. Oltre al valore decorativo, è straordinario nel depurare l’aria in ambienti con ventilazione carente e umidi, come cucine e bagni, dove la muffa tende a prosperare.
  • Edera inglese (Hedera helix): questa pianta rampicante si è dimostrata tra le migliori per assorbire umidità e per trattenere spore fungine nell’aria. È la scelta ideale per chi desidera contrastare le muffe in modo naturale, soprattutto in aree come il bagno. L’edera si adatta anche a poca luce e necessita di terreno leggero e umido.
  • Felce di Boston (Nephrolepis exaltata): eccellente per rimuovere vapori di solventi e tossine, è un’umidificatrice naturale grazie alle sue fronde, contribuendo anche all’assorbimento dell’umidità e alla prevenzione contro la formazione di muffe.
  • Aloe Vera: oltre ai benefici cosmetici, purifica l’aria assorbendo agenti inquinanti e non tollera ristagni di acqua, contribuendo a mantenere bassi i livelli di umidità.
  • Falangio (Chlorophytum comosum): facile da coltivare, efficace contro la formaldeide, si adatta velocemente a tutti gli ambienti domestici.

Ogni specie presenta peculiarità specifiche nella lotta verso diversi inquinanti: ad esempio, Spathiphyllum è indicato per ammoniaca e benzene, mentre la Sansevieria si rivela particolarmente efficiente contro la formaldeide. Insieme, formano una vera barriera verde contro muffe e tossine.

Dove Posizionare le Piante Purificatrici e Come Prendersene Cura

Per trarre il massimo beneficio da queste piante antitossine e antimuffa, è importante valutare attentamente il loro posizionamento:

  • In bagno, ideali Felce di Boston, Edera e Spatifillo, grazie all’elevata resistenza all’umidità e alla scarsa luce.
  • In cucina, la scelta migliore ricade su Aloe Vera, Falangio ed Edera, per contenere le esalazioni di fumi e solventi.
  • In camera da letto, la Sansevieria garantisce aria fresca durante la notte grazie al suo ciclo di produzione di ossigeno anche al buio.
  • Vicino a finestre rivolte a nord o aree poco soleggiate, le piante come Boston e Spatifillo mantengono tutta la loro efficacia purificatrice senza soffrire per la mancata esposizione solare.

La manutenzione varia in funzione della specie. In linea generale:

  • Mantenere il terreno leggermente umido, senza eccessi.
  • Evitare ristagni idrici nel sottovaso.
  • Pulire regolarmente le foglie dalla polvere per massimizzare la funzione purificante.
  • Favorire la circolazione d’aria senza esporre le piante a correnti fredde troppo forti.

Un aspetto fondamentale è anche la sostituzione regolare del terriccio (ogni 12-18 mesi) per impedire lo sviluppo di muffe nel substrato stesso.

Benefici Aggiuntivi e Sicurezza nell’Uso delle Piante in Casa

Oltre alla capacità depurativa, alcune di queste piante apportano benefici complementari:

  • Riduzione dello stress grazie alla presenza della vegetazione, che favorisce un ambiente più tranquillo e rilassante.
  • Incremento di ossigeno nei locali poco areati, rendendo più agevole la respirazione.
  • Supporto per il fitorisanamento naturale dell’ambiente abitativo, senza costi aggiuntivi di energia.

Tuttavia, occorre prestare attenzione alla sicurezza se in casa vivono animali domestici o bambini piccoli: ad esempio, Spatifillo, Edera e Ficus contengono principi attivi potenzialmente tossici se ingeriti. Si consiglia di sistemare tali piante in luoghi non immediatamente accessibili.

Parlando di efficienza, diversi studi internazionali, compresi quelli dell’ente statunitense NASA negli anni Ottanta, hanno confermato che le piante purificatrici d’aria possono ridurre notevolmente concentrazioni di VOC, muffe e polveri fini, rendendo l’aria domestica più salubre. L’effetto è progressivo e duraturo, e, contrariamente ai normali filtri HEPA meccanici, non richiede energia elettrica, filtri sostituibili o manutenzione complessa.

In conclusione, inserire una piccola “giungla” di piante nelle zone a rischio della casa non solo abbatte la presenza di tossine e muffe, ma migliora la qualità della vita domestica in modo naturale, sostenibile e piacevole alla vista. Bastano pochi esemplari ben scelti e curati per fare realmente la differenza nell’aria che ogni giorno respiriamo tra le mura domestiche.

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