Allarme se tuo figlio russa sempre: ecco cosa può significare per la sua salute

Quando un bambino russa abitualmente durante la notte, è naturale che i genitori si preoccupino, soprattutto se il fenomeno si ripete spesso e si protrae nel tempo. Il russare nei più piccoli non deve essere sempre considerato un segnale di allarme, ma in determinate circostanze può rappresentare un campanello d’allarme importante sullo stato di salute e sulla qualità del riposo. Comprendere le ragioni di questo disturbo, distinguere tra le forme temporanee e quelle croniche e riconoscere i segnali di possibili complicanze è fondamentale per intervenire precocemente e tutelare il benessere dei bambini.

Quando il russare nei bambini è normale e quando preoccuparsi

Il russamento, detto anche roncopatia, nei bambini è un fenomeno piuttosto frequente soprattutto in età prescolare, ed è spesso osservato nei piccoli che frequentano nidi e scuole materne. Nella maggior parte dei casi, si tratta di una condizione transitoria legata a piacevoli congestioni nasali dovute a raffreddori, infezioni delle vie aeree superiori o reazioni allergiche stagionali, fenomeni tipici dell’età infantile che provocano l’ostruzione parziale delle vie respiratorie e un aumento della produzione di muco. In questi casi, il russamento tende a scomparire una volta guarita l’infezione o risolto il quadro allergico, senza richiedere particolari preoccupazioni da parte dei genitori .

Tuttavia, il russare persistente — ovvero che si manifesta più di tre notti a settimana, per periodi prolungati anche in assenza di malattie acute — richiede attenzione in quanto può essere espressione di problematiche sottostanti più serie. Se il rumore del respiro notturno è costante, marcato o si accompagna a episodi di respirazione interrotta, risvegli frequenti, agitazione notturna o eccessiva sonnolenza diurna (difficoltà a restare svegli o concentrati durante il giorno), è importante consultare un pediatra o uno specialista del sonno .

Principali cause del russamento ricorrente nei bambini

Le cause strutturali rappresentano il motivo più frequente di russamento abituale. In primo piano vi sono l’ipertrofia delle tonsille e delle adenoidi, ovvero l’aumento di volume di questi tessuti linfatici posti tra il naso, la gola e il retro della bocca, che può ostacolare il normale flusso dell’aria durante il sonno. Queste situazioni sono particolarmente comuni tra i 2 e i 6 anni e tendono a manifestarsi con russamenti rumorosi e regolari, spesso associati ad apnee, ovvero brevi interruzioni del respiro nel corso della notte .

Altre cause possibili includono:

  • Deviazione del setto nasale o altre malformazioni congenite delle vie aeree superiori, che possono ostacolare il passaggio dell’aria (setto nasale);
  • Presenza di polipi nasali o palato stretto che restringono la cavità orale;
  • Laringomalacia, una condizione caratterizzata da una laringe particolarmente morbida e flessibile nei primi mesi di vita;
  • Sindrome di Down o altre condizioni genetiche associate a conformazione delle vie aeree particolari;
  • Allergie respiratorie croniche o stagionali (rinite allergica, polline, acari della polvere).

Oltre alle cause anatomiche, è importante considerare anche i fattori ambientali: l’esposizione a fumo passivo, ad ambienti polverosi o molto secchi può accentuare i problemi respiratori notturni.

Conseguenze e rischi per la salute

Russare in modo occasionale di solito non ha effetti nocivi sulla salute del bambino. Tuttavia, un russamento frequente e specie quello associato a apnee ostruttive del sonno (OSAS) può comportare conseguenze anche gravi:

  • Peggioramento della qualità del sonno: un riposo frammentato impedisce il raggiungimento delle fasi profonde del sonno necessarie a un corretto sviluppo neuro-cognitivo.
  • Sonnolenza diurna e difficoltà di concentrazione: bambini che russano abitualmente possono presentare cali di rendimento scolastico, difficoltà nel mantenere l’attenzione e maggiore irritabilità.
  • Ritardo della crescita: l’assenza di un sonno rigenerante può influenzare la secrezione degli ormoni della crescita, portando a un rallentamento dello sviluppo fisico.
  • Complicazioni cardiovascolari: in casi severi, le apnee notturne possono favorire l’insorgenza di ipertensione e aumentare il rischio cardiovascolare già in giovane età.

Nelle forme più gravi di OSAS, il bambino può mostrare colorito bluastro della pelle (cianosi), sudorazione notturna e frequenti risvegli spaventati. A lungo andare, questa condizione può anche influire negativamente sull’umore e sul comportamento, favorendo la comparsa di stati d’ansia e alterazioni dell’attenzione .

Quando è necessaria la valutazione di uno specialista

Un consulto medico diventa indispensabile nei seguenti casi:

  • Il bambino russa rumorosamente e di frequente, tutte le settimane, per vari mesi.
  • Si osservano pause respiratorie durante il sonno, respirazione bocca aperta, colorito bluastro o malessere al risveglio.
  • Il bambino appare stanco durante il giorno, con irritabilità, difficoltà di concentrazione o iperattività.
  • Comparsa di mal di testa mattutini, crescita rallentata o problemi comportamentali inspiegati.

Lo specialista, di norma un otorinolaringoiatra o uno specialista dei disturbi del sonno, effettuerà una valutazione approfondita delle vie aeree e potrà prescrivere esami quali la polisonnografia per verificare la presenza e la gravità di apnee notturne. Nei casi di ipertrofia tonsillare o adenoidea significativa, l’intervento chirurgico (adenoidectomia/tonsillectomia) può essere considerato per risolvere l’ostruzione e ripristinare un sonno di qualità .

Per concludere, anche se il russamento occasionale nei bambini è molto diffuso e spesso innocuo, la presenza costante del sintomo, specialmente se associata a ulteriori disturbi respiratori o comportamentali, rappresenta un segnale da non sottovalutare per il benessere globale del bambino.

Lascia un commento